Il ritratto presenta per l’Autore qualche difficoltà ; non ha la sicurezza sfrontata di altri fotografi nell’organizzare la figura umana e delineare un’approfondita lettura psicologica.
Forse per un’innata timidezza, preferisce interloquire con i bambini da cui ricava deliziosi ritratti e il genere femminile, le ragazze, a suo parere probabilmente più docili di fronte all’apparecchio fotografico.
Le sceglie con cura, badando a valorizzare talvolta la loro avvenenza (persino qualche nudo) in altri casi a definirle in una dimensione astratta, come nella felice serie della Romanina.Manfredo Manfroi