Nel paesaggio di Piergiovanni si definiscono bene le caratteristiche espressive legate all’essenzialità delle proposte. Gli è congeniale il paesaggio marchigiano con le colline graffiate dai segni delle coltivazioni, i profili dolci e le asperità rupestri.
Il Gargano, palestra di tanti grandi fotografi, gli offre l’opportunità di far valere le sue doti. Un viaggio a mezzo tra il reportage (il Sud degli anni ’50 è ancora un territorio di conquista fotografica) e la ricerca; la figura umana è inserita in un ambiente irreale, quasi metafisico, in cui il bianco abbacinante delle superfici contrasta con la spontaneità e l’innocente sguardo dei soggetti.Manfredo Manfroi