Per Piergiovanni Venezia è la “patria”, radice ideale, di cui peraltro non subisce il fascino ammaliante.
Evita accuratamente le situazioni canoniche, le vedute monumentali, il “bello” che la pervade in ogni dove ma si aggira con occhio attento e selezionatore nelle pieghe più remote alla ricerca di quell’inedito che meglio risponda al suo sentire.
E’ la Venezia dei chiaroscuri, della quotidianità ovattata, dei silenzi e dei suoni lontani, una città (siamo negli anni ’50) di cui oggi si è perduto il ricordo e che solo la fotografia riesce in parte a rievocare.Manfredo Manfroi