Per la prima volta viene presentata al pubblico la straordinaria collezione di Paolo Morello, con la sua serie di opere in stampe originali che raccontano la storia della fotografia italiana dall’immediato secondo dopoguerra fino alla metà degli anni Settanta.
Sono gli anni in cui la fotografia in Italia registra, in assoluto, le sue punte massime di incidenza sociale; quando, nell’immediato dopoguerra, la televisione non aveva ancora preso il sopravvento e l’informazione era mediata attraverso la stampa illustrata (e dunque, attraverso la fotografia).
Proprio in quegli anni, inoltre, una generazione di giovani, per la prima volta, comincia a pensare alla fotografia come a una professione. Questa inedita osmosi tra fotoamatori e fotografi professionisti produce risultati di una qualità che non sarebbe mai più stata eguagliata.
Del resto, sono stati anni cruciali per la storia italiana e la fotografia è stata lo strumento che meglio di ogni altro ha saputo rappresentare non soltanto la rapida trasformazione della società del nostro paese negli anni del cosiddetto boom economico, ma anche un sistema di valori che ancor oggi identifica la cultura italiana nel resto del mondo.
La mostra, a cura di Alessandra Mauro e Paolo Morello, presenta 250 capolavori in stampe originali (vintage prints) dei maggiori autori italiani attivi tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Una trentina gli autori in esposizione, tra i quali Gianni Berengo Gardin, Carlo Bevilacqua, Paolo Bocci, Piergiorgio Branzi, Giuseppe Bruno, Alfredo Camisa, Calogero Cascio, Elisabetta Catalano, Carla Cerati, Vittorugo Contino, Mario Cresci, Francesco Carlo Crispolti, Mario De Biasi, Toni Del Tin, Mario Dondero, Ferruccio Ferroni, Mario Finocchiaro, Caio Mario Garrubba, Mario Giacomelli, Mario Lasalandra, Giorgio Lotti, Pepi Merisio, Giuseppe Möder, Paolo Monti, Federico Patellani, Tino Petrelli, Vittorio Piergiovanni, Franco Pinna, Marialba Russo, Antonio Sansone, Tazio Secchiaroli, Elio Sorci.
Un rilievo particolare nel percorso dell’esposizione è dedicato ad alcune serie di eccezionale valore, quali Venezia di Gianni Berengo Gardin, Budapest 1956 di Mario De Biasi, Forma di donna di Carla Cerati, Giudizio e Storia di un dramma, di Mario Lasalandra, Cronotopi di Vittorugo Contino.
Paolo Morello ha insegnato Storia della Fotografia, in diverse università italiane (Palermo, Milano Cattolica, Bologna, Venezia); a Milano ha fondato e diretto il Corso di formazione in Storia e Gestione della Fotografia, il primo Master biennale in Europa interamente dedicato alla fotografia; dirige l’Istituto Superiore per la Storia della Fotografia e, dal 2001, è Contributing Editor della rivista “History of Photography”. Autore di numerosi volumi sulla fotografia italiana dell’Otto e del Novecento, dal 2009 vive e lavora all’estero.
Adesso lavora ad una Storia della fotografia. 1839-2000 e alla fondazione del Museo della fotografia italiana, destinato ad ospitare la collezione di capolavori di cui quelli ora in mostra a Forma offrono una ristretta ma significativa rappresentanza.
La mostra sarà accompagnata dal catalogo La fotografia in Italia.